regia e drammaturgia Anna Murgia
con Piergiorgio Bittichesu, Stefania Chessa, Roberto Dessì, Sara Lepori, Angela Marotta, Anna Murgia, Alessandro Redegoso, Valeria Sanna, Michela Scalas, Chiara Tallarita
costumi Alessandra Lecis
suoni e musiche Filippo Salaris
foto di scena Damiano Floris
Lo spettacolo
Dieci attori in scena per farsi portavoce di una memoria preziosa, che non deve essere dispersa. Dieci voci che animano i diversi milioni di vittime della Shoah, per mantenere vivo il ricordo della loro assurda, inspiegabile e illogica esperienza.
Il racconto che tessono segue una trama ben nota, quella della storia e della vicenda che quella pagina specifica della storia ha prodotto.
Lo spettacolo nasce da un lavoro di lettura e selezione di testimonianze vere di sopravvissuti alla Shoah e di documenti storici che sono stati cuciti insieme e arricchiti da musiche, anch’esse opportunamente selezionate, in cui si animano quadri scenici rappresentativi di alcuni dei momenti più significativi di questa immensa tragedia umana.
Note di regia
Memoria che si fa testimonianza e testimonianza che si fa memoria. Per non dimenticare. Per tenere vivido ogni attimo di quella “tempesta devastante” che sottrasse alla vita milioni tra ebrei e quanti avrebbero impedito di “serbare quegli elementi di razza originari che, come datori di civiltà, creano la bellezza e la nobiltà di un’umanità superiore”.
E dunque ecco le voci ad alimentare la memoria e memoria esse stesse, non di una storia, ma della Storia; di quel suo spaccato più illogico e insensato che, in questo spettacolo, si rianima dalla voce che quell’insensatezza l’ha generata, prosegue con quella di chi l’ha sostenuta e si tiene viva con quelle di chi l’ha subita.
E sono queste Voci che, facendosi personaggi, rivivono le tappe più significative di questa vicenda e che, creando quadri scenici, ne rendono vivo il ricordo.
In “Voci della memoria” lo spettatore non avrà modo di legarsi a una voce o a un personaggio in particolare, poiché ciascuno rappresenta tutti. Le singole voci e i singoli personaggi, infatti, sussurrando esperienze personali, urlano in realtà esperienze corali. Si potrà piuttosto legare all’intensità con la quale queste voci, testimonianze genuine, gli parlano.