POE

di e con Filippo Salaris, Piero Murenu, Alessandro Pani

e con la partecipazione di Roberto Dessì, Francesca Saba, Alessio Arippa, Alessandro Redegoso, Paolo Salaris
audio e luci Ivano Cugia
assistenza tecnica e foto di scena Oscar Gaviano
costumi Alessandra Lecis
 

Sinossi

Manicomio criminale di Baltimora, nello stato del Maryland, nell’anno del Signore 1823.
Il pubblico dello spettacolo, verrà accolto dallo staff dell’ospedale per fare da giuria ad un processo molto particolare.
Il pubblico ascolterà le testimonianze di tre individui (basate sui racconti di Edgar Allan Poe: Il cuore rivelatore, il gatto nero e il barile de Amontillado), condannati alla propria follia e alla perdizione eterna, e dovrà scegliere chi tra loro merita pietà o punizione. Sarà un dilemma che sfiderà il pubblico a risolvere con la rettitudine e la saggezza che solo l’umano cuore può offrire.
Vi sentite pronti a giudicare il destino di tre anime dannate? A entrare in un manicomio criminale dove albergano i cuori più neri e le menti più torbide? A scrutare negli abissi dell’umano peccato e a decidere chi tra loro dovrà affrontare la suprema giustizia?
Se sì, allora potrete vivere un’esperienza teatrale immersiva e coinvolgente, dove sarà il pubblico stesso la giuria di un processo insolito, in cui la coscienza sarà l’unico tribunale, e la decisione della giuria sarà irrevocabile.
Sarà la più importante decisione della vostra vita. Il futuro di queste anime ora nelle vostre mani. Che il Signore vi accompagni.

Note di regia

La forza drammaturgica di questo spettacolo risiede nella sua natura profondamente immersiva e nel suo rapporto unico con il pubblico. L’esperienza ha inizio nel momento stesso in cui gli spettatori varcano la soglia del manicomio criminale, trovandosi immediatamente calati in un ruolo attivo e decisivo: quello di giurati in un processo fuori dall’ordinario⁠⁠.
L’immersività non è un semplice elemento scenico, ma diventa il fulcro dell’intera narrazione. Gli spettatori si trovano ad ascoltare le testimonianze di tre individui, le cui storie,  li porteranno a confrontarsi con gli abissi più profondi dell’animo umano⁠ diventando parte attiva nel determinare il destino di queste anime tormentate.
La questione morale che permea l’intero spettacolo si manifesta nella sua forma più pura quando gli spettatori sono chiamati a prendere una decisione irrevocabile⁠⁠. Questo momento rappresenta il culmine di un’esperienza che sfida il pubblico a confrontarsi con i propri valori morali, con il concetto di giustizia e con la propria capacità di giudizio.
La decisione finale non è solo un elemento drammaturgico, ma diventa un momento esperienziale⁠, caricando ogni rappresentazione di un peso emotivo e morale unico e irripetibile.