Nel nome del padre

drammaturgia di Francesca Saba

con Francesca Saba

suoni Filippo Salaris

luci Alessandro Pani

immagine coordinata e foto di scena Piero Murenu

Sinossi

Maria è una donna che porta su di sé il fardello pesante di un cognome che non ha scelto e che prova con tutte le sue forze a cancellare dalla sua pelle.
Maria, figlia di mafia prima e moglie di mafia poi, incontrerà Leonardo, anch’esso con un cognome che non ha scelto.
Innamorati l’uno dell’altra, proveranno con tutte le loro forze a scrivere una storia diversa per il loro futuro. Le scelte che faranno avranno delle conseguenze e spesso sarà difficile tener fede a quella promessa di libertà che si sono fatti reciprocamente.

Maria è una figura simile all’Antigone di Sofocle e si muove all’interno del testo combattuta tra due mondi: quello che le scorre nel sangue e quello che si ribella ad esso, per inseguire ideali di giustizia, libertà e legalità.

Note di regia

Si può rinnegare il proprio sangue? Quanto pesa la ribellione nei confronti della famiglia quando si dovrebbe invece essere custodi muti e silenziosi della violenza, delle vendette e dei soprusi della criminalità organizzata?
Un ruolo scomodo e pericoloso, quello delle donne di mafia, raccontato nel monologo “Nel nome del padre” dall’attrice Francesca Saba, che ha curato anche la drammaturgia e la regia.
Attraverso lo studio e l’analisi di diversi profili appartenenti a donne che si sono ribellate alla mafia o, al contrario, che ne hanno portato avanti i principi su cui si fonda, prende forma Maria, la protagonista dello spettacolo, che nasce e cresce in una famiglia mafiosa.