scritto e diretto da Alessandro Pani
con Filippo Salaris, Alessandro Sanna aka Quilo Sa Razza, Reverendo Jones, Michele Atzori aka Dr Drer, Okio e RD degli Stranos Elementos
presa audio Sergio Cugusi
assistente fonica Anna Murgia
editing Alessandro Pani
assistente editing Filippo Salaris
grafica logo Marco Secchi
traduzione sottotitoli Andrea Vargiu
supervisione Antioco Floris
consulenza musicale Marco Lutzu e Ignazio Macchiarella
durata 28’ 31’’
formato di ripresa MTS AVCHD video
formato di esportazione MPG H264 – 1080p – 29.9fps
produzione Ass. Cult. O.O.P.Art. – Artisti Fuori Posto
in collaborazione con Università degli studi di Cagliari
Sinossi
Il rap è un genere musicale che ormai è a pieno titolo nelle playlist di molte persone, in pochi decenni ha avuto una diffusione a livello planetario e si è radicato in molte culture proprio grazie alla sua funzione di canalizzare un messaggio di denuncia sociale.
Proprio questo tipo di messaggio diviene preponderante nel rap statunitense degli anni 80, soprattutto grazie all’opera di Public Enemy, N.W.A., Chuck D. e Rakim, i cui testi di sfida al sistema si fecero sempre più polemici e politicizzati. Proprio da Chuck D. il rap venne definito “la CNN dei neri”, ovvero il modo in cui la gente di colore poteva informarsi nel ghetto. Il fenomeno si diffonde e sbarca anche in Italia, si radica soprattutto nell’ambito dei centri sociali all’interno dei quali nasce il fenomeno delle “Posse” (gruppo) che utilizzano la musica per diffondere le proprie idee in campo politico e sociale.
In Sardegna, la sfida dei rapper, la loro “Marranìa” per l’appunto, si dirige verso le rivendicazioni sociali e culturali isolane, la denuncia di una industrializzazione fallita che ha lasciato solo macerie, la costruzione di un senso unitario del popolo, l’utilizzo della lingua sarda e, in alcuni casi, l’espressione di una vera e propria volontà indipendentista.

Marrania, il rap che unisce la Sardegna