La prima regola del FIGHT CLUB

regia di Filippo Salaris e Alessandro Pani

con Filippo Salaris, Alessandro Pani, Piero Murenu, Noemi Medas, Alessio Arippa, Alessandro Redegoso, Valentino Pili e Paolo Salaris

luci di Ivano Cugia

costumi Alessandra Lecis

realizzazioni sceniche Piero Murenu

make up artist Carla Aledda

foto e video di scena, backstage Oscar Gaviano

locandina, fotografie e grafica coordinata Piero Murenu

Sinossi

La prima regola del Fight Club” è uno spettacolo teatrale ispirato alle suggestioni dell’acclamato libro di Chuck Palahniuk. La storia ruota intorno a un insoddisfatto impiegato di una casa automobilistica che soffre di insonnia e si trova ad affrontare la noia e l’infelicità della vita moderna. Un giorno incontra Tyler Durden, un uomo libero e ribelle, e insieme fondano un club segreto di combattimento noto come Fight Club. Mentre Jack e Tyler esplorano la loro rabbia e la loro frustrazione attraverso le lotte, il club cresce in popolarità e diventa un movimento sociale che attira altri uomini insoddisfatti da tutta la città. Tuttavia, man mano che il club diventa sempre più violento e fuori controllo, Jack comincia a rendersi conto che Tyler potrebbe non essere ciò che sembra e che i suoi veri obiettivi potrebbero essere pericolosi.

Note di regia

Portare “Fight Club” sul palcoscenico è stata una sfida ambiziosa che ha richiesto un approccio innovativo alla narrazione teatrale. L’obiettivo principale è stato quello di mantenere l’intensità e il dinamismo del materiale originale, pur adattandolo alle peculiarità del linguaggio scenico.

Per ricreare l’atmosfera cinematografica che caratterizza la storia, abbiamo fatto ampio uso di proiezioni video e soluzioni tecniche all’avanguardia. Le scene si susseguono con un ritmo serrato, supportate da un sistema di videomapping che trasforma continuamente lo spazio scenico, creando quella sensazione di realtà frammentata e instabile che è centrale nella narrazione.

I movimenti scenici sono stati coreografati con estrema precisione, alternando momenti di violenza stilizzata a sequenze più introspettive. Le scene di combattimento, elemento cardine della storia, sono state realizzate attraverso un mix di performance fisica dal vivo e proiezioni video sincronizzate, creando un effetto di sovrapposizione tra realtà e illusione che riflette la dualità del protagonista.

L’uso strategico delle luci e dei video non è solo un elemento estetico, ma diventa parte integrante della narrazione, aiutando il pubblico a navigare tra i diversi livelli di realtà della storia e a visualizzare il progressivo sgretolamento psicologico del protagonista.

Attraverso una combinazione di intensa recitazione, effetti visivi e scene di combattimento, “La prima regola del Fight Club” porta in vita il mondo disturbante e allettante del libro e sfida il pubblico a confrontarsi con le proprie paure e desideri più profondi.