La guerra dei mondi – una trasmissione da panico

di H.G. Wells

regia di Filippo Salaris

con Piero Murenu, Alessandro Pani, Filippo Salaris

luci e suoni Paolo Salaris

scenografia Romeo Pani

 

Sinossi

Un’invasione aliena getta l’umanità nel caos.
A partire dal classico di fantascienza La guerra dei mondi di HG Wells, l’adattamento radiofonico di Orson Welles del 1938 creò il panico tra gli ascoltatori che credettero che il radiodramma inscenato dal Mercury Theatre on Air fosse un vero notiziario in diretta.
Ora, a 80 anni di distanza, gli Artisti Fuori Posto ripropongono gli eventi che circondano la famigerata trasmissione che ha tenuto il pubblico americano con il fiato sospeso. Lo spettacolo è ambientato all’interno di uno studio radiofonico americano dei primi anni del dopoguerra in cui si muove un gruppo di attori che prestano la loro voce ai personaggi del radiodramma: Ben Gordon (Piero Murenu), Eddie Hudson (Alessandro Pani) e John White (Filippo Salaris) sono gli interpreti della pièce.
Eddie Hudson spiega al microfono: “Molti di voi cari ascoltatori non ricordano la trasmissione in quella sera fatale. Ed è perciò nostro sincero piacere proporvi, questa sera, una rievocazione radio di quegli eventi. Per capire insieme perché questa sia una tra le vicende più affascinanti del XX secolo. Un radiodramma all’interno di un radiodramma, se si vuole.”

Note di regia

A ispirare il progetto è stata la comune passione del nostro team di lavoro per le opere di fantascienza e per i radiodrammi.
Prima della nascita della televisione e della sua diffusione mondiale, le emittenti radiofoniche intrattenevano gli ascoltatori con piccole grandi opere recitate dalla voce di grandi attori. Ben lontani dai budget dei moderni film di Hollywood, queste produzioni solleticavano la fantasia e permettevano di scoprire grandi classici della letteratura a milioni di persone che nella penombra dei loro salotti ascoltavano dal loro ricevitore FM.

Il mistero e la fantascienza erano i generi più gettonati e spesso venivano adattati grandi romanzi della letteratura internazionale. Così avvenne con le opere di H.G. Wells, che è da considerarsi uno dei padri della fantascienza, essendo autore di romanzi quali “La macchina del tempo” e “La Guerra dei Mondi”, capolavori arrivati sino a noi mantenendo intatto il loro suggestivo fascino.
Eravamo a conoscenza dell’effetto prodotto nel ‘38 dall’adattamento del grande Orson Welles e del polverone che si era tirato su a seguito della trasmissione radiofonica, così la regia di Filippo Salaris ha dato forma a uno spettacolo che si potrebbe definire un ibrido tra radio e teatro: un radiodramma a teatro per la precisione.
Agli spettatori verranno a tal scopo fornite delle bende da sistemare sugli occhi, in questo modo la vista verrà esclusa e l’udito sarà l’unico senso attraverso il quale fruire la pièce. Il sistema audio in dolby digital e dei suoni appositamente studiati, trascineranno così lo spettatore all’interno delle vicende narrate, unendo la forza narrativa degli effetti audio del XXI secolo al fascino misterioso del radiodramma del secolo scorso.