scritto da Filippo Salaris
con Alessandro Pani e Filippo Salaris
suoni Piero Murenu
Sinossi
L’ambientazione è uno studio radiofonico, i vari attori vengono presentati e il pubblico riceve le informazioni necessarie a godere al meglio dello spettacolo.
Il pubblico viene invitato ad chiudere gli occhi e gli attori, avvicendandosi nel ruolo di narratori, dipingono il quadro storico in cui sono inserite le vicende, ovvero fine anni ‘80. Di seguito a questo prologo segue la narrazione vera e propria dell’ “Audiodramma a Teatro”.
Siamo a Villarena, piccola cittadina sulla costa occidentale della Sardegna. Andy, dj radiofonico di fama locale, decide di visitare una casa infestata situata sulla cima di una scogliera, un incredibile abuso edilizio. Si narra che a causa di quella casa si siano suicidate ben quattro persone, gettandosi dalla scogliera. Ad accompagnare Andy in questo viaggio è il Dottor Cannas, vecchio e sedicente esperto di paranormale che contribuisce con la sua “esperienza” nella caccia ai fantasmi.
Note di regia
Sono passati ben 95 anni da quando ebbero luogo i primi esperimenti di drammaturgia radiofonica. In Gran Bretagna; la BBC mise in onda il primo radiodramma, “Danger” di Richard Hughes, il 15 gennaio 1924, mentre In Francia “Maremoto” di Pierre Cusy e Gabriel Germinet fu trasmesso il 21 ottobre 1924 In Italia il primo “adattamento radiofonico” di un’opera teatrale fu trasmesso il 18 gennaio 1927 dalla sede di Milano dell’EIAR: “Venerdì 13” di Mario Vugliano.
Sono tanti i cambiamenti che in questo secolo hanno sconvolto il mondo e cambiato profondamente il modo di concepire, elaborare e trasmettere le informazioni, ma la radio è ancora oggi uno dei media più fruiti sia su radiofrequenze che online.
Il potere della radio sta nell’escludere un senso che per molti è fondamentale, ossia la vista. Quando questo senso viene escluso si acuisce un altro senso altrettanto fondamentale: l’udito, che diventa l’interprete principale delle informazioni provenienti dall’esterno. Questa non è una condizione estranea ai non vedenti che nella loro vita quotidiana sono costretti a sviluppare gli altri sensi per compensare il loro svantaggio.
Essendo il nostro mestiere “creare spettacoli per il pubblico”, ci siamo chiesti se fosse possibile proporre un evento capace di permettere la fruizione sia all’utenza classica teatrale, sia a chi da sempre è un grande escluso da tali eventi, ovvero i non vedenti.
Attraverso le suggestioni create delle voci degli attori e dal ricco tappeto sonoro appositamente realizzato, gli spettatori verranno condotti all’interno delle vite dei quattro personaggi alle prese con una presunta “casa infestata dai fantasmi”. Niente è davvero ciò che sembra e questo costituisce il meccanismo che innescherà la risata.
Agli spettatori verrà richiesto di chiudere gli occhi, la vista sarà così esclusa e l’udito sarà l’unico senso attraverso il quale fruire la pièce, che unisce il potere narrativo degli effetti del XXI secolo al fascino del radiodramma del secolo scorso.
La user experience in questo caso non è più la stessa del radiodramma, i suoni prodotti investono i corpi degli spettatori avvolgendoli. Totalmente diverso è anche avere la possibilità di vivere la storia e il percorso emotivo dello spettacolo insieme ad altri individui. Questo particolare non è di poco conto poiché viene restituita all’audio-drammatizzazione la dimensione tipica del rito collettivo che è propria degli eventi teatrali.
Basta chiudere gli occhi per venire trasportati un mondo fatto di suoni e voci che creano ciò che non c’è, il teatro reale scompare per lasciar spazio a luoghi immaginari, vicini e lontani.
Dopo aver partecipato a questo spettacolo, quando gli amici vi chiederanno “Cosa avete visto?” voi potrete dire “Niente, ma ho riso tanto!”.