In Grace – memorie di Jeff Buckley

di e con Filippo Salaris

musiche di Jeff Buckley

Sinossi

Se fossimo stati a New York nel 1993, una di quelle piovose serate dell’autunno in quella città, entrando in un locale avremmo potuto assistere a una performance di Jeff Buckley. Con la sua voce e la sua chitarra ci avrebbe affascinato e catturato completamente. 

il 29 maggio 1997 Jeff stava per iniziare le registrazioni del suo nuovo disco, dopo il successo del suo primo album Grace, che David Bowie stesso aveva definito come “uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con sé su un’isola deserta.”, il resto della band stava atterrando a Memphis poco lontano da lui, avrebbero dovuto incontrarsi il giorno successivo per lavorare in studio. Jeff si reca su una spiaggetta del Wolf River Harbo, entra in acqua completamente vestito, e si getta in un’onda. Non riaffiorerà mai più. Ritroveranno il suo corpo solo il 4 giugno. Morte accidentale, recita l’autopsia, niente droghe e niente alcol nel sangue. Jeff, semplicemente, è morto affogato. 

Cos’è stato a trascinarlo via, in quella sera di primavera, non lo sapremo mai. Sicuramente però ci ha lasciato in consegna la sua breve, intensa storia, che non può non essere raccontata perché è una fiaba triste che ci insegna cosa significa essere artisti e godere di uno stato di grazia.

Note di regia

Lo spettacolo prevede la presenza in scena di 1 musicista, 1 cantante e 1 attore.

L’attore darà voce alle riflessioni di Jeff, tratte da interviste, diari e testimonianze di chi lo ha conosciuto in vari momenti della sua vita, mentre il cantante e il musicista restituiranno forma all’altra voce, quella che tutti noi conosciamo, quella che ha stregato prima new york, poi il mondo intero. In scena si alternano in maniera ponderata narrazione e musica, in modo da poter restituire, almeno in parte, quel turbine di emozioni e talento che hanno caratterizzato la vita di questo straordinario musicista.

Attraverso questo progetto di spettacolo si vuole rendere tangibile il processo creativo e la appassionata curiosità per la vita che ogni artista dovrebbe coltivare.