Il docente
Seminario di sceneggiatura cinematografica
diretto da Fabio Sanna
Scrivere una sceneggiatura è come disegnare una mappa per un viaggio: è uno strumento utile a uno scopo (il film), non lo scopo in sé. La sceneggiatura è, realmente, un sogno che da solo non basta, ma ha bisogno di una trasposizione nella realtà per trovare senso. Gli sceneggiatori appartengono alla ‘classe media’ di artisti del cinema che spesso viene trascurata: in una certa parte dell’immaginario comune, un film è il prodotto dell’incontro tra una supposta aristocrazia artistica, registi e attori, e una sorta di ‘classe operaia’ formata da tecnici e maestranze varie. In realtà, tra questi due elementi indispensabili, si collocano i produttori di idee, di beni immateriali, gli scrittori di pagine e pagine che nessuno leggerà mai, perché sono destinate a essere filmate.
Gli sceneggiatori hanno questo ruolo ingrato: il loro lavoro, spesso della durata di mesi, se non di anni, è destinato a dissolversi nelle immagini, a prendere il volto e il corpo di un grande divo, a tramutarsi in un paesaggio struggente, in una stanza anonima, in una serie di sequenze esilaranti, drammatiche, erotiche, e via discorrendo. Un paziente artigianato delle emozioni che sparisce durante la lavorazione di un film e riappare, trasfigurato, quando si spengono le luci in sala.
L’espressione ‘scrivere per il cinema’ può apparire, e in parte è, una contraddizione in termini.
Cosa resta, infatti, di quello scritto nel momento in cui viene portato sullo schermo? In quale parte del racconto per immagini è possibile identificare il segno, la traccia profonda del lavoro di scrittura precedente? Se, come spesso si sente dire, ‘il film lo fa il regista’, allora che senso ha scrivere una sceneggiatura? Per far dire qualcosa agli attori? Per descrivere l’andamento generale di una sequenza?
Cosa resta, infatti, di quello scritto nel momento in cui viene portato sullo schermo? In quale parte del racconto per immagini è possibile identificare il segno, la traccia profonda del lavoro di scrittura precedente? Se, come spesso si sente dire, ‘il film lo fa il regista’, allora che senso ha scrivere una sceneggiatura? Per far dire qualcosa agli attori? Per descrivere l’andamento generale di una sequenza?
A tutte queste domande, e a molte altre, cercheremo di rispondere in 2 incontri della durata di 10 ore: scriveremo molto, correggeremo tanto, butteremo quasi tutto, ma in finale salveremo la parte migliore del lungo percorso che conduce a una gemma rara, dunque preziosa: un brano di scrittura per immagini, qualcosa che non è romanzo e non è teatro.
È cinema scritto, come un sogno ancora da realizzare che sfugge piano piano al nostro risveglio.
È cinema scritto, come un sogno ancora da realizzare che sfugge piano piano al nostro risveglio.
METODOLOGIA
Il seminario ha una durata totale di 10 ore divise in due giorni.
Dove: Artisti Fuori Posto Off, Via Chiara Lubich 32, Cagliari
Quando: 14 e 15 Luglio 2023
A che ora: venerdì dalle 17.00 alle 20.00, sabato dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15:00 alle 18:30
Quota totale: 100,00 €
Quota per allievi dei corsi: 80,00 €
Tesseramento: 5,00 €
Per informazioni ed iscrizioni
mail: artistifuoriposto@gmail.com – info@artistifuoriposto.com
tel: 393 8256330 (anche whatsapp)