B. Oltre il mito

di e con Francesca Saba musiche di Billie Holiday Note di regia “Si dice che nessuno canti le parole ‘fame’ e ‘amore’ come le canto io. Forse perché so cosa hanno voluto dire entrambe per me.” Billie Holiday è considerata una delle cantanti migliori della storia del jazz. Lanciata da Benny Goodman, ha calcato la scena jazz degli anni trenta e quaranta collaborando con alcune delle più importanti band dell’epoca. Ma “Lady”, come iniziarono a chiamarla tutti, diviene anche un simbolo per la lotta alla segregazione. Le umiliazioni subite, la porteranno ad incidere uno dei brani simbolo della protesta contro il linciaggio della popolazione afroamericana, Strange Fruit, un brano doloroso, crudo e che per diverso tempo le radio americane si rifiuteranno di passare. All’interno dello spettacolo si racconta la storia di una delle figure più iconiche della storia della musica ma non solo. Si racconta la donna, Eleaonora Fagan ( il suo nome originale), orgogliosa, determinata, rivoluzionaria e vulnerabile, pericolosamente vulnerabile. Sullo sfondo l’America degli anni ’30 e ’40, con le sue contaddizioni politiche, storiche e terreno fertile per la nascita del jazz, del blues e dello swing. “Sedici anni prima che Rosa Parks si rifiutasse di cedere il suo posto sull’autobus per l’Alabama ad un bianco, Billie cantò Strange Fruit, sapendo bene quanto le sarebbe costato. Era una...

Diamante Pazzo

drammaturgia di Juri Orrù con Juri Orrù regia di Piero Murenu luci Ivano Cugia Sinossi Può un piccolo libro di interviste far scaturire in un bambino la curiosità per una storia e creare l’esigenza di raccontarla ad un pubblico? Chi era l’enigmatico Syd Barrett? In questo monologo, Juri Orrù autore del testo, coadiuvato da Piero Murenu alla regia, offre al pubblico un’intima immersione nel cuore e nell’anima della vita di Syd Barrett e della sua musica. Dalle sue radici artistiche a Cambridge agli esordi con i Pink Floyd nella sfavillante Swinging London, fino alle sfide incontrate lungo il percorso: la lotta con la fama e la profondità della sua struggente perdita di contatto con la...

POE

di e con Filippo Salaris, Piero Murenu, Alessandro Pani e con la partecipazione di Roberto Dessì, Francesca Saba, Alessio Arippa, Alessandro Redegoso, Paolo Salaris audio e luci Ivano Cugiaassistenza tecnica e foto di scena Oscar Gavianocostumi Alessandra Lecis   Sinossi Manicomio criminale di Baltimora, nello stato del Maryland, nell’anno del Signore 1823. Il pubblico dello spettacolo, verrà accolto dallo staff dell’ospedale per fare da giuria ad un processo molto particolare. Il pubblico ascolterà le testimonianze di tre individui (basate sui racconti di Edgar Allan Poe: Il cuore rivelatore, il gatto nero e il barile de Amontillado), condannati alla propria follia e alla perdizione eterna, e dovrà scegliere chi tra loro merita pietà o punizione. Sarà un dilemma che sfiderà il pubblico a risolvere con la rettitudine e la saggezza che solo l’umano cuore può offrire. Vi sentite pronti a giudicare il destino di tre anime dannate? A entrare in un manicomio criminale dove albergano i cuori più neri e le menti più torbide? A scrutare negli abissi dell’umano peccato e a decidere chi tra loro dovrà affrontare la suprema giustizia? Se sì, allora potrete vivere un’esperienza teatrale immersiva e coinvolgente, dove sarà il pubblico stesso la giuria di un processo insolito, in cui la coscienza sarà l’unico tribunale, e la decisione della giuria sarà irrevocabile. Sarà la più importante decisione della vostra vita. Il futuro di queste anime ora nelle vostre mani. Che il Signore vi accompagni. Note di regia La forza drammaturgica di questo spettacolo risiede nella sua natura profondamente immersiva e nel suo rapporto unico con il pubblico. L’esperienza ha inizio nel momento stesso in cui gli...

Nel nome del padre

drammaturgia di Francesca Saba con Francesca Saba suoni Filippo Salaris luci Alessandro Pani immagine coordinata e foto di scena Piero Murenu Sinossi Maria è una donna che porta su di sé il fardello pesante di un cognome che non ha scelto e che prova con tutte le sue forze a cancellare dalla sua pelle. Maria, figlia di mafia prima e moglie di mafia poi, incontrerà Leonardo, anch’esso con un cognome che non ha scelto. Innamorati l’uno dell’altra, proveranno con tutte le loro forze a scrivere una storia diversa per il loro futuro. Le scelte che faranno avranno delle conseguenze e spesso sarà difficile tener fede a quella promessa di libertà che si sono fatti reciprocamente. Maria è una figura simile all’Antigone di Sofocle e si muove all’interno del testo combattuta tra due mondi: quello che le scorre nel sangue e quello che si ribella ad esso, per inseguire ideali di giustizia, libertà e legalità. Note di regia Si può rinnegare il proprio sangue? Quanto pesa la ribellione nei confronti della famiglia quando si dovrebbe invece essere custodi muti e silenziosi della violenza, delle vendette e dei soprusi della criminalità organizzata? Un ruolo scomodo e pericoloso, quello delle donne di mafia, raccontato nel monologo “Nel nome del padre” dall’attrice Francesca Saba, che ha curato anche la drammaturgia e la regia. Attraverso lo studio e l’analisi di diversi profili appartenenti a donne che si sono ribellate alla mafia o, al contrario, che ne hanno portato avanti i principi su cui si fonda, prende forma Maria, la protagonista dello spettacolo, che nasce e cresce in una famiglia...

La casa sulla scogliera

scritto da Filippo Salaris con Alessandro Pani e Filippo Salaris suoni Piero Murenu Sinossi L’ambientazione è uno studio radiofonico, i vari attori vengono presentati e il pubblico riceve le informazioni necessarie a godere al meglio dello spettacolo. Il pubblico viene invitato ad chiudere gli occhi e gli attori, avvicendandosi nel ruolo di narratori, dipingono il quadro storico in cui sono inserite le vicende, ovvero fine anni ‘80. Di seguito a questo prologo segue la narrazione vera e propria dell’ “Audiodramma a Teatro”. Siamo a Villarena, piccola cittadina sulla costa occidentale della Sardegna. Andy, dj radiofonico di fama locale, decide di visitare una casa infestata situata sulla cima di una scogliera, un incredibile abuso edilizio. Si narra che a causa di quella casa si siano suicidate ben quattro persone, gettandosi dalla scogliera. Ad accompagnare Andy in questo viaggio è il Dottor Cannas, vecchio e sedicente esperto di paranormale che contribuisce con la sua “esperienza” nella caccia ai fantasmi. Note di regia Sono passati ben 95 anni da quando ebbero luogo i primi esperimenti di drammaturgia radiofonica. In Gran Bretagna; la BBC mise in onda il primo radiodramma, “Danger” di Richard Hughes, il 15 gennaio 1924, mentre In Francia “Maremoto” di Pierre Cusy e Gabriel Germinet fu trasmesso il 21 ottobre 1924 In Italia il primo “adattamento radiofonico” di un’opera teatrale fu trasmesso il 18 gennaio 1927 dalla sede di Milano dell’EIAR: “Venerdì 13” di Mario Vugliano. Sono tanti i cambiamenti che in questo secolo hanno sconvolto il mondo e cambiato profondamente il modo di concepire, elaborare e trasmettere le informazioni, ma la radio è ancora oggi uno dei media più...

Gallagher

scritto da Filippo Salaris con Filippo Salaris e Juri Orrù musiche Juri Orrù Sinossi Esiste un profondo legame tra chi ha creato quella musica e chi l’ha amata. Le strane vicende di Noel e Liam Gallagher sono molto interessanti, tanto da poter essere raccontate davanti a un pubblico. Alcol, botte, droghe e tanta musica, ma con delle costanti: tanta musica e due maledette boccacce che non sono mai in grado di dire la cosa giusta, almeno in apparenza. Gli Oasis sembravano davvero la più grande band del mondo, a detta di tanti. Sembrano davvero vivere per sempre, come la loro canzone Live Forever. Liam e Noel si abbracciavano sul tetto del mondo e non volevano scendere. Basti pensare a cosa significa per due ragazzi cresciuti in un quartiere ghetto, picchiati dal padre, finché quel padre non ti abbandona. Per tutti noi sarebbe fantastico poter dire almeno una volta nella vita: – Ci sono riuscito! Ci sono riuscito perché valgo qualcosa, non sono una nullità, e vada a quel paese chi non credeva in me! – Filippo Salaris attraverso il racconto delle vite dei due protagonisti, propone un viaggio nei ricordi personali, scoprendo ancora una volta che ognuno di noi ha una canzone degli Oasis capace di descrivere alla perfezione un momento della sua esistenza, e se non ce l’ha… è perché ancora non l’ha ascoltata. Note di regia Lo spettacolo è il secondo di una serie di opere scritte dalla compagnia dedicate i grandi della musica. Senza dubbio gli Oasis rappresentano uno dei pilastri della musica mondiale e sono stati in grado di interpretare un periodo storico e un...

Voci della memoria

regia e drammaturgia Anna Murgia con Piergiorgio Bittichesu, Stefania Chessa, Roberto Dessì, Sara Lepori, Angela Marotta, Anna Murgia, Alessandro Redegoso, Valeria Sanna, Michela Scalas, Chiara Tallarita costumi Alessandra Lecis suoni e musiche Filippo Salaris foto di scena Damiano Floris Lo spettacolo Dieci attori in scena per farsi portavoce di una memoria preziosa, che non deve essere dispersa. Dieci voci che animano i diversi milioni di vittime della Shoah, per mantenere vivo il ricordo della loro assurda, inspiegabile e illogica esperienza. Il racconto che tessono segue una trama ben nota, quella della storia e della vicenda che quella pagina specifica della storia ha prodotto. Lo spettacolo nasce da un lavoro di lettura e selezione di testimonianze vere di sopravvissuti alla Shoah e di documenti storici che sono stati cuciti insieme e arricchiti da musiche, anch’esse opportunamente selezionate, in cui si animano quadri scenici rappresentativi di alcuni dei momenti più significativi di questa immensa tragedia umana. Note di regia Memoria che si fa testimonianza e testimonianza che si fa memoria. Per non dimenticare. Per tenere vivido ogni attimo di quella “tempesta devastante” che sottrasse alla vita milioni tra ebrei e quanti avrebbero impedito di “serbare quegli elementi di razza originari che, come datori di civiltà, creano la bellezza e la nobiltà di un’umanità superiore”. E dunque ecco le voci ad alimentare la memoria e memoria esse stesse, non di una storia, ma della Storia; di quel suo spaccato più illogico e insensato che, in questo spettacolo, si rianima dalla voce che quell’insensatezza l’ha generata, prosegue con quella di chi l’ha sostenuta e si tiene viva con quelle di chi l’ha subita....

Amore non è

di Alessandro Pani e Francesca Saba, Piero Murenu e Anna Murgia con Piero Murenu e Francesca Saba Note di regia “Amore non è” è una piece realizzata in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Gli attori in scena si alternano nella narrazione raccontando le testimonianze in prima persona di alcune vittime di violenza, intervallate da episodi di cronaca. Per ogni vittima una rosa viene lasciata sul palco. Lo scopo dell’evento è mantenere vivo il ricordo, ogni anno, delle violenze subite dalle donne e le tragiche conseguenze di un amore cieco. Lo spettacolo “Amore non è” non si riferisce soltanto alla memoria, ma anche alla presa di coscienza e vuole dare una parola di conforto a chi subisce o ha subito una violenza di...

Senza Zucchero

di e con: Francesca Saba Sinossi In una mattina come tante altre, all’autrice del testo viene rivolta una domanda molto semplice: “Come prendi il caffé?”. Non pensando assolutamente di generare un silenzio imbarazzante, rispose su due piedi: “Senza zucchero. Come la vita”. Quella stessa mattina nacque un monologo teatrale che divenne un fiume in piena di parole, per dar voce a tutte quelle donne cosiddette “comuni” ma non per questo meno “speciali”. Note di regia Donne che decidono di curare le loro insicurezze e i loro inciampi emotivi, con una medicina speciale: la risata. 50 minuti di cinica ironia senza giri di parole, in cui l’autrice non fa sconti a nessuno, nemmeno sul finale, decisamente a sorpresa.  Una sola domanda a far da sfondo durante tutta l’esecuzione: “In questo spettacolo, si ride o si piange?”. Anche qui arriva una risposta molto semplice: “Dipende. Come la...

Top Game – frammenti di un pilota di droni

regia e drammaturgia Filippo Salaris con Filippo Salaris immagini video e montaggio Filippo Salaris luci e audio Alessandro Pani immagine coordinata e foto di scena Piero Murenu Sinossi Cosa può succedere quando la guerra diventa un gioco? Ormai la guerra nei cieli è sempre più simile a un videogame e sono ben lontani gli anni 80 quando un giovane Tom Cruise sfrecciava a bordo di un F14 Tomcat nel film Top Gun. C’erano i buoni e c’erano i cattivi, almeno così sembrava. Invece oggi è in corso la terza guerra mondiale e l’occidente la sta già combattendo in questo momento. Uomini, come il protagonista dello spettacolo teatrale Top Game, sono impegnati in vari conflitti, ma questa volta è più difficile definire chi sono i “buoni” e chi sono i “cattivi”. Sotto la forma di monologo, gli Artisti Fuori Posto danno voce e corpo al soldato Marvey Morgan, personaggio fittizio (interpretato da Filippo Salaris) e creato per dare forma scenica a tante storie vere di soldati come lui, impegnati nell’utilizzo di droni da guerra Predator, pilotati da remoto. Il testo è frutto di un profondo lavoro di ricerca durato più di quattro anni, in cui sono state raccolte interviste di ex piloti che hanno abbandonato l’aviazione americana perché vittime di Disturbo Post Traumatico da Stress. Emblematiche diventano pertanto le parole con cui ha inizio l’opera: “Il mio nome è Marvey Morgan, la prima cosa che dovete sapere di me è che facevo parte di un esperimento del governo. No, non è l’inizio di una leggenda metropolitana. E’ la pura verità… Una delle prime reclute per un nuovo tipo di guerra...