Polvere

regia e drammaturgia Piero Murenu con Piero Murenu immagini video e montaggio: Piero Murenu luci e audio: Alessandro Pani, Filippo Salaris immagine coordinata: Piero Murenu Sinossi Cosa succede quando l’eroina entra nella vita di un ragazzino che vive in una piccola città di mare degli anni ‘80? Sotto la forma di monologo (che vede in scena l’attore e autore Piero Murenu), gli Artisti Fuori Posto danno voce e corpo ai ricordi un bambino e, tramite il meccanismo della rievocazione, creano e danno forma scenica a tante storie vere di bambini come lui, ai quali la vita è stata sconvolta dall’eroina. Il testo è frutto di un lungo e profondo lavoro personale e di ricerca da parte dell’autore, in cui sono state raccolte memorie e immagini di una città che potrebbe essere qualsiasi città e che non esiste più. “Col tempo ho imparato a dare un nome a quei palazzi, chiese, vie, bastioni e quartieri: Stampace, la Marina, Villanova, Castello. Lassù c’andavo da ragazzino a guardare il mare, a vedere il grande golfo luccicante d’acqua blu, che da lì sembrava un gigantesco abbraccio. Una città di acqua e colline la mia, fatta di inverni che non fanno troppo male e di estati in cui sole scrosta i muri. È stato proprio nel pomeriggio di uno di quei caldissimi giorni d’estate, che io non sono morto…” Note di regia Affrontare il problema della droga, in particolare dell’eroina, non è mai facile, soprattutto a teatro. Il rischio è quello di cadere sempre nel luogo comune e si ribadisce il rischio evidente che la tossicodipendenza sia un cancro della nostra società: per chi...

La guerra dei mondi – una trasmissione da panico

di H.G. Wells regia di Filippo Salaris con Piero Murenu, Alessandro Pani, Filippo Salaris luci e suoni Paolo Salaris scenografia Romeo Pani   Sinossi Un’invasione aliena getta l’umanità nel caos. A partire dal classico di fantascienza La guerra dei mondi di HG Wells, l’adattamento radiofonico di Orson Welles del 1938 creò il panico tra gli ascoltatori che credettero che il radiodramma inscenato dal Mercury Theatre on Air fosse un vero notiziario in diretta. Ora, a 80 anni di distanza, gli Artisti Fuori Posto ripropongono gli eventi che circondano la famigerata trasmissione che ha tenuto il pubblico americano con il fiato sospeso. Lo spettacolo è ambientato all’interno di uno studio radiofonico americano dei primi anni del dopoguerra in cui si muove un gruppo di attori che prestano la loro voce ai personaggi del radiodramma: Ben Gordon (Piero Murenu), Eddie Hudson (Alessandro Pani) e John White (Filippo Salaris) sono gli interpreti della pièce. Eddie Hudson spiega al microfono: “Molti di voi cari ascoltatori non ricordano la trasmissione in quella sera fatale. Ed è perciò nostro sincero piacere proporvi, questa sera, una rievocazione radio di quegli eventi. Per capire insieme perché questa sia una tra le vicende più affascinanti del XX secolo. Un radiodramma all’interno di un radiodramma, se si vuole.” Note di regia A ispirare il progetto è stata la comune passione del nostro team di lavoro per le opere di fantascienza e per i radiodrammi. Prima della nascita della televisione e della sua diffusione mondiale, le emittenti radiofoniche intrattenevano gli ascoltatori con piccole grandi opere recitate dalla voce di grandi attori. Ben lontani dai budget dei moderni film di Hollywood,...

Il terzo giorno

di Alessandro Pani con Alessandro Pani e Filippo Salaris scenografia Romeo Pani luci Stefano Delitala suoni Sergio Cugusi musiche Kevin Macleod locandina Filippo Salaris foto di scena Piero Murenu Sinossi Roma fra dieci anni. Rivoluzione. A Montecitorio quasi tutti i membri della Camera sono fuggiti per la paura di essere linciati dalla folla inferocita. Barricati da tre giorni in un Parlamento sotto assedio, due deputati, Antonio Lucarelli e Salvo Biagiotti, politici di due partiti della coalizione di governo, sono rimasti nei loro scranni ad esercitare le loro funzioni. I due sono fermamente intenzionati a non venire meno all’impegno preso con i cittadini italiani, gli stessi cittadini che, in quel preciso istante, sono alle porte del palazzo per rimandarli a casa. Note di regia Cosa sono le rivoluzioni? Come cambiano la società?  Le rivoluzioni, siano esse armate o meno, politiche o culturali, riescono effettivamente a dare una direzione alternativa allo stato delle cose? Le rivoluzioni stravolgono il sistema?Forse, ma parafrasando la trilogia cinematografica “The Matrix” dei fratelli Wachowski, a volte pare che esse intervengano nel momento in cui il sistema si trova in una situazione di stallo: non riuscendo a stare al passo con i tempi pare necessitare di grandi cambiamenti in modo da riassestarsi, riprendere in mano la situazione e poter cosi perpetrare se stesso. Il rivoluzionario altri non sarebbe che un agente scatenante previsto, anzi atteso dal sistema, e verrà riassorbito in esso e riconvertito a rivoluzione cessata. A questo punto ci chiediamo: le rivoluzioni nascono realmente da un impeto popolare o dalla volontà di pochi? Le rivoluzioni del passato hanno realmente cambiato il sistema? Cosa è seguito...

Stingy Jack – la vera storia di Halloween

da un’idea di Alessandro Pani e Fabio Sanna scritto e diretto da Alessandro Pani con Alessandro Redegoso e Marco Secchi assistenza alla regia e installazioni video di Filippo Salaris voci fuori campo di Piero Murenu, Alessandro Pani e Filippo Salaris scenografia di Romeo Pani sarta per gli allestimenti Alessandra Lecis coordinamento grafico di Piero Murenu con il patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari Trama Ogni anno, nella notte di Halloween, tantissime zucche prendono vita e, tra ragni e ragnatele, alberi dai rami rinsecchiti e cancelli cigolanti, accompagnano i bambini davanti alle porte delle case alla ricerca di dolcetti da sgranocchiare. Tre di queste zucche, Kinki, Pumpy e Umky, si soffermano a raccontare una storia molto particolare: la vera storia di Halloween. Sì! La storia di Jack detto “Jack lo spilorcio” ovvero Stingy Jack! Jack era un fabbro irlandese, uno scommettitore, un taccagno, uno spilorcio golosone, un mangia dolcetti che nella vita non aveva mai combinato niente di buono e trascorreva tutte le sue giornate a bere nella locanda, riempiendosi la pancia. Quando viene la sua ora, il diavolo va a prenderlo per portarlo all’inferno, dove era giusto che stesse. Jack, con la sua astuzia, riesce ad ingannarlo e ad ottenere una proroga sulla sua vita, ma in cambio di cosa? Niente poco di meno che… della sua anima! Come continua la storia? Non ci resta che vedere in scena gli attori Alessandro Redegoso e Marco Secchi, diretti dal regista Alessandro Pani e coadiuvati da Filippo Salaris che, con le sue videoproiezioni, animerà le zucche fisicamente presenti nella scena che racconteranno la storia ai bambini. Note di regia Perché festeggiamo...

Il Ghiandabosco e la leggenda del fuoco

Sinossi Nel cuore della Sardegna esiste un bosco incantato e segreto agli umani: Il Ghiandabosco, nel quale vivono tanti animali e spiriti della natura. Un giorno però, a causa della noncuranza dell’uomo, scoppia un incendio. Le creature del bosco non sono preparate e hanno grosse difficoltà nel comunicare e affrontare il problema. I tre protagonisti, due spiriti degli alberi: Faggio e Quercia, e un buffo animale: Cinghiale, devono accettare le loro particolarità per far fronte al pericolo e, grazie a bizzarri incontri, scoprono il loro coraggio e l’esistenza di una leggenda su un enorme fuoco che in passato ha bruciato gravemente il loro amato bosco. Ma come in passato l’incendio è stato estinto anche loro, oggi, con le loro prove di maturità dovranno riuscire a fermare il fuoco e insegnare a tutte le creature del Ghiandabosco cosa fare in caso di incendio. Note di regia Nel 2023 si stima che circa 1073 chilometri quadrati di territorio italiano siano andati a fuoco. Il Sud Italia, anche a causa dell’aumento delle temperature, è la zona maggiormente afflitta dagli incendi, solo in Sardegna nell’ultimo anno sono stati contati oltre 1300 roghi. Dopo aver preso coscienza di questa situazione tragica è nata l’idea dello spettacolo: “Il Ghiandabosco e la leggenda del fuoco” in cui i personaggi della storia si troveranno a dover far fronte per la prima volta nelle loro vite a un grande incendio. Gli stessi giovani spettatori saranno chiamati in causa in quanto abitanti del bosco, per provare in prima persona, grazie al gioco, i pericoli in cui possono incorrere le zone verdi a noi tanto care. Lo spettacolo vuole mostrare...

Tipping point – punto di non ritorno

scritto e diretto da Piero Murenu con Piero Murenu, Alessandro Pani e Filippo Salaris suoni Paolo Salaris foto di scena Andrea Cincotti Sinossi Negli Stati Uniti del 1962, in piena crisi dei missili di Cuba, i tre uomini rimasti intrappolati nel rifugio anti-atomico rivelano la loro vera natura quando i viveri cominciano a scarseggiare, lasciando che la fame e la follia li avvolgano e prendano il sopravvento sulle regole costituite, sulle gerarchie e sull’essenza stessa dell’Umanità, sovvertendo così ogni ordine morale e naturale. La regola per sopravvivere sarà la sopraffazione del più debole, e tutto è molto più semplice e legittimabile se il più debole è identificabile come un diverso o una minoranza o, in questo caso specifico, un immigrato clandestino. Note di regia Una stanza spoglia, chiusa ermeticamente in cui i tre cercano ognuno uno spazio fisico e mentale che possa accogliere la propria dimensione umana, perché sia meno penoso il fluire lento del tempo, dilatato dalla noia e reso pesante dai rancori, dalla forte sensazione che forse quei momenti si ripeteranno fino alla fine dei giorni e dalla certezza che prima di tale fine si dovranno compiere dei gesti che segneranno un confine dal quale non si potrà tornare indietro. Lo spettacolo strizza l’occhio ai grandi autori del teatro dell’Assurdo, facendo suoi temi cari a Eugène Ionesco, Sławomir Mrozek e precedentemente ad Alfred Jarry, rielaborandoli e trasportandoli in un luogo-non-luogo che riflette in maniera grottesca l’animo umano e la ciclicità degli...

Novecento

di Alessandro Baricco con Piero Murenu e Juri Orrù musiche di Ennio Morricone e Ludovico Einaudi   Sinossi Novecento è un monologo teatrale di Alessandro Baricco, pubblicato da Feltrinelli nel 1994. Narra la strana vicenda di Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento, un uomo che ha vissuto tutta la sua vita nella pancia del Virginian, un gigantesco transatlantico, che faceva avanti e indietro dall’Europa alle Americhe nel ‘900. Novecento è il miglior pianista di tutti i tempi e ne darà prova Un uomo che vive attraverso i desideri e le passioni altrui, un uomo che si realizza e si annulla con la musica, che vive sospeso tra il suo pianoforte ed il mare, dal quale non troverà mai la forza di svezzarsi, non riuscirà mai a superare la paura di amare e di crearsi delle radici; perciò dedica la sua esistenza a suonare, al fine di sgravare i cuori dei passeggeri dalla paura dell’immensità dell’oceano. Novecento non è altro che un monologo teatrale breve ma intenso di emozioni che, pur non classificandosi come la migliore opera di questo autore, si piazza di sicuro come quella che rimane impressa nel simbolismo che l’immaginazione riesce a trasmettere. Questo piccolo gioiello della letteratura contemporanea sfugge alla classica etichettatura di monologo, conferendo alla lettura i tratti caratteristici di un romanzo vivacizzato dal riporto di discorsi diretti, schegge riflessive, flash back; ma soprattutto riesce ad avere quel non so ché di ipnotico e surreale che appassiona ogni tipo di lettore. La particolarità della rappresentazione studiata dalla compagnia è la produzione del monologo da parte dei due attori, che si alternano nel ruolo di narratore...